In Udienza dal Papa

Gina Lollobrigida


Un appuntamento inserito nel calendario d’iniziative di Profilo Donna, in occasione del 15° anniversario di Profilo Donna Magazine.
Un momento di raccoglimento e condivisione con migliaia di persone venute in Vaticano da tutto il mondo, per celebrare insieme a Papa Francesco i valori del Cristianesimo.
A seguire visita ai Musei Vaticani e a via Condotti per un giornata indimenticabile a Roma.

Profilo Donna festeggia proprio quest’anno i 25 anni di vita e il 15°compleanno della rivista dedicata all’attività svolta con l’intento e la finalità di raccontare una storia tutta al femminile, valorizzando il ruolo della donna nella società a 360 gradi. Per questa coincidenza così importante, già in primavera avevamo espresso il desiderio di fare tappa in Vaticano per un ringraziamento, e così, parlando con la nostra socia Nazzarena Bisini Gambetti che era già stata altre volte in udienza dal Papa, abbiamo espletato le varie formalità di rito e siamo partite con una delegazione di una trentina di persone, tutte entusiaste di vedere e sentire Papa Francesco.
Questo Papa è davvero straordinario per la sua semplicità e umanità che lo fa sentire molto vicino alle persone e, quel suo sorriso così sincero che trapela dietro un’anima così grande, lo rende così carismatico e solare che si è sempre allegri quando si parla di lui e ci si emoziona al solo pensiero di poterlo incontrare.
Una figura a cui ci si appella facilmente, che riesce a entrare nel cuore di tutti, facendo conoscere i valori del cristianesimo in modo spontaneo e naturale.
Un Santo Padre che, mentre incontra i fedeli sulla sua papamobile, infiamma piazza San Pietro come una rock star e poi successivamente con poche parole e la sua voce pacata ricorda ogni mercoledì quali sono i riferimenti del buon cristiano da tenere a mente. In questa occasione ha parlato in particolare di saper evitare l’invidia e la gelosia che dividono la comunità e ha suggerito di leggere Ezechiele 37. Ecco le parole di Papa Francesco: “Oggi allora, vogliamo chiederci: in che senso la Chiesa forma un corpo? E perché viene definita “corpo di Cristo”? Nel libro di Ezechiele, viene descritta una visione un po’ particolare, impressionante, ma capace di infondere fiducia e speranza nei nostri cuori. Dio mostra al profeta una distesa di ossa, distaccate l’una dall’altra e inaridite. Uno scenario desolante. Immaginatevi una pianura piena di ossa. Dio gli chiede allora, di invocare su di loro lo Spirito Santo. A quel punto le ossa si muovono, cominciano ad avvicinarsi e a unirsi, su di loro crescono prima i nervi e poi la carne e si forma così un corpo, completo e pieno di vita. Ecco, questa è la Chiesa! Mi raccomando, oggi a casa prendete la Bibbia, nel capitolo 37 del profeta Ezechiele, non dimenticate di leggere questo, è bellissimo.
Questa è la Chiesa, è un capolavoro, un capolavoro dello Spirito, il quale infonde i ciascuno la vita nuova del Risorto e ci pone l’uno accanto all’altro, l’uno al servizio e a sostegno dell’altro, facendo così di tutti noi un corpo solo, edificato nella comunione e nell’amore.” Bergoglio ha dunque proseguito: “La Chiesa non è solamente un corpo edificato nello Spirito: la Chiesa è il corpo di Cristo! È il grande dono che riceviamo il giorno del nostro Battesimo! Nel sacramento del Battesimo, infatti, Cristo ci fa suoi, accogliendoci nel cuore del mistero della croce, il mistero supremo del suo amore per noi, per farci risorgere con lui, come nuove creature. Ecco: così nasce la Chiesa e così la Chiesa si riconosce corpo di Cristo. Il Battesimo costituisce una vera rinascita, che ci rigenera in Cristo, ci rende parte di lui e ci unisce intimamente tra di noi, come membra dello stesso corpo, di cui lui è il capo”. Papa Francesco continua: “Che bello se ci ricordassimo più spesso di quello che siamo, di che cosa ha fatto di noi il Signore Gesù: siamo il suo corpo, quel corpo che niente e nessuno può strappare da lui e che egli ricopre di tutta la sua passione e di tutto il suo amore, proprio come uno sposo per la sua sposa. Questo pensiero, però, deve fare sorgere in noi il desiderio di corrispondere al Signore e di condividere il suo amore tra noi, come membra vive del suo stesso corpo. Al tempo di Paolo, la comunità di Corinto trovava molte difficoltà in tal senso, vivendo come spesso anche noi, l’esperienza delle divisioni, delle invidie, delle incomprensioni e dell’emarginazione. Tutte queste cose non vanno bene, perché invece di edificare e far crescere la Chiesa come corpo di Cristo, la frantumano in tante parti, la smembrano”. Infine, il Pontefice ha parlato della gelosia e dei suoi danni: “Perché le gelosie crescono, crescono e riempiono il cuore. E un cuore geloso è un cuore acido, un cuore che invece di sangue sembra avere aceto! E’ un cuore che non è mai felice, è un cuore che smembra la comunità. Ma cosa devo fare? Apprezzare nelle nostre comunità i doni e le qualità degli altri, dei nostri fratelli. Ma quando mi viene la gelosia, perché viene a tutti, eh? Tutti siamo peccatori! Quando mi viene la gelosia, devo dire al Signore: Ma, grazie Signore, perché hai dato questo a quella persona! Apprezzare le qualità è contro la divisione; farsi vicini e partecipare alla sofferenza degli ultimi e dei più bisognosi, esprimere la propria gratitudine a tutti e dire grazie. Il cuore che sa dire grazie è un cuore buono, è un cuore nobile, è un cuore che è contento perché sa dire grazie”.

Riportiamo i commenti a caldo di alcune delle signore presenti all’udienza papale
Nazzarena Bisini Gambetti

«È stato fantastico; la papamobile ha rallentato in prossimità del nostro gruppo! Questo ci ha consentito di vivere una sensazione unica trasmessa dalla vicinanza di Papa Francesco. Ho provato un’emozione indescrivibile e una forte gioia percependo l’amabile umanità di Sua Santità. Sempre magica piazza San Pietro, sempre caotica la gestione dei pass che però non ha sottratto il sorriso alla nostra presidente».

Vania Franceschelli
«Essere in piazza San Pietro è sempre una grande emozione. Ho visto Papa Wojtyla, Papa Ratzinger, per Papa Francesco era la prima volta. Mi è sembrato di sentir parlare una persona come noi: la lettura della lettera di Ezechiele l’ho trovata molto appropriata, per la situazione storica in cui stiamo vivendo, tant’è che, arrivata a casa, l’ho riletta. Non bisogna essere gelosi, anche se la gelosia è un sentimento umano di tutti noi, non bisogna giudicare, tanto tutti noi sbagliamo. Concetti chiari e profondi: penso che la capacità di Papa Francesco sia quella di parlare in maniera efficace con parole semplici, infondendo la speranza che questo mondo possa cambiare in meglio, ma ognuno deve fare la sua parte».
Lina Bolzoni Righi
«L’incontro con il Papa è stato per me e mio marito un momento unico di grande gioia, emozione e riflessione nella ricorrenza del nostro quarantesimo anniversario di matrimonio».
Ewa Pezsel
«Intrecciata tra le tante “Rome” che convivono… quella miserabile e violenta raccontata da Pasolini, quella profondamente dolorosa della Magnani, quella visionaria ed esageratamente infantile di Fellini o quella cinica cantata da Califano... Dopo aver incontrato e ascoltato Papa Francesco, Roma diventa lo specchio dell’intera umanità, della fatica di vivere le eterne difficoltà dei diversi tempi ma sempre con un sogno appena nato da far crescere con amore».
Sabrina del Viscovo
«La giornata è stata stupenda. L’udienza con il Papa molto emozionante e suggestiva. Soprattutto straordinario percepire ascoltandolo, la sua umanità e la sua grande semplicità. I musei vaticani sono un patrimonio inestimabile dei quali vantarci... meravigliosi da visitare».
Cristina Botti
«L’udienza è stata particolarmente toccante. Piazza San Pietro era gremita di pellegrini da ogni parte del mondo, che hanno salutato con calore il Santo Padre. Lui, dal canto suo, non si è risparmiato, passando più volte tra la folla sulla papamobile scoperta, baciando i bambini che gli si erano avvicinati, stringendo mani, rivolgendo una parola buona a tanti. Alla lettura delle Sacre Scritture era calato un silenzio profondo tra i presenti e la concentrazione e la gioia di essere riuniti in piazza S. Pietro si percepiva nitidamente. Dopo la lettura del Vangelo che ha riguardato il Libro 37 di Ezechiele, il Santo Padre ha ribadito ai fedeli che, per prima cosa, bisogna evitare l’invidia. Papa Francesco invita, anzi, a gioire delle fortune del nostro prossimo, perché solo aprendo il nostro cuore alla gioia per l’altro, possiamo fare entrare quello Spirito che ci può riunire in Dio. Un altro ammonimento fondamentale è no all’odio nel nostro cuore, perché, spiega Papa Francesco, “le guerre non iniziano dai campi di battaglia ma iniziano nei nostri cuori”, con il rifiuto, la negazione e l’invidia per l’Altro. Infine, alla presenza dei dipendenti de La Meridiana a rischio licenziamento, il Papa rivolge una ferma richiesta a coloro che sono responsabili in politica ed economia: mai più una famiglia senza lavoro.
Nel lavoro, infatti, l’uomo trova la propria dignità e le famiglie trovano una pietra angolare sulla quale fondare la propria vita. Alla fine dell’Omelia il Santo Padre ha impartito una benedizione a presenti che hanno pregato con lui. In quel momento ho rivissuto personalmente la prima apparizione di Jorge Mario Bergoglio, appena divenuto Papa Francesco, quando ha chiesto a noi cristiani di pregare per lui. L’intensità della preghiera era la stessa; un’immensa folla che si è riunita di nuovo in una sola preghiera. È stato come se il miracolo di Ezechiele si fosse compiuto lì, in quella piazza, in un caldo mercoledì di ottobre. Non avevo mai partecipato ad un’udienza papale, ma credo che sia stata un’esperienza forte e rigeneratrice, da consigliare a tutti».
Marie Laure Aguzzoli Bonfanti
Esperienza entusiasmante che ha rinforzato l’immagine positiva e carismatica di questo pontefice.
Giulio Messori figlio della signora Lorena Fiandri, ha scritto sul suo blog un articolo dedicato all’udienza.
Why Rome is always a good idea
In una calda giornata d’Ottobre decidiamo, assieme all’associazione “Donne del 2000”, di prendere parte alla pubblica Udienza Pontificia di Papa Francesco in piazza San Pietro. Magnificenza, riflessione, emozione: vi spiego perché, a distanza di secoli, Roma rimane tutt’oggi una buona idea.
Ho amici che come passatempo, adorano enumerare i difetti e i pregi di una città rispetto ad un’altra. Davanti ad un drink, o semplicemente nelle serate insieme, questi stilano una classifica – una top five – e la difendono fino allo stremo delle forze, neanche dovessero vincere una causa.
Sono sincero: non mi sono mai unito a questi dibattiti. Ogni paese, per i momenti che passiamo in questo e per le impressioni che genera, crea una storia a sé nel nostro io. Ogni volta che viviamo momenti in una città diversa dalla nostra natale, si creano piccoli mattoncini indelebili che da persona a persona possono essere più o meno grandi. Ecco, Roma è per me una di quelle città che in ogni occasione genera mattoni enormi.
La visita di questa volta è iniziata, Mercoledì mattina, con la pubblica Udienza Pontificia di Papa Francesco in piazza S. Pietro. Di fronte allo sfondo della Santa Sede, Sua Santità ci ha chiamati a ragionare sul concetto di Corpo riferito alla Chiesa. Corpo come insieme di soggetti con uno stesso ideale. Corpo come una distesa di ossa vuote a cui fare crescere, tramite uno spirito, muscoli e nervi, un contenitore vuoto da riempire con vita. Vita vera. (Cit. Bibbia, Libro di Ezechiele, cap. 37).
Questo concetto può a mio parere essere attribuito a qualsiasi associazione, non solo alla Chiesa. Il pensiero è caduto subito su “Profilo Donna” e l’associazione che anima le finalità di questo gruppo. Lottare insieme per i diritti, ma soprattutto riconoscerli e valorizzarli già a distanza di poco tempo dalle prime legislazioni inerenti alle pari opportunità, non è allo stesso modo Corpo? Una rivista, un premio, un gruppo di amiche e amici: profilo donna è anche e soprattutto questo, ma non solo. E’ quell’osso vuoto di cui parlava Sua Santità che con il tempo è diventato organo vivente. A distanza di 25 anni lo diventa sempre più, ed è appena all’inizio.
Roma, allora, diventa già una buona idea per le riflessioni che fa nascere. La figura di Papa Francesco ha aiutato, certo. Ma non è la sola. Ad aggiungersi a questa, ci si è messa anche la magnificenza della città. Quella che si respira è un’aria densa di storie, di idee e di passioni. E’ un’aria che ti coinvolge, perché è il mezzo tramite il quale il tuo occhio si posa, in ogni angolo, su particolarità, significati, amore. Non importa che le costruzioni siano grandi: anche solo un balcone, una facciata, una persona che passa, un morso di focaccia diventano motivo di arricchimento, motivo di costruzione.
Ecco, allora di classifiche non ne abbiamo davvero bisogno. Necessitiamo solo di diventare. Diventare sempre di più. Il “cosa” o il “chi” decidetelo voi. Ma per fare questo, uno dei tanti step consiste nel trovare, nei luoghi visitati, un pezzo di noi. Non è vero che si viaggia per scoprire luoghi e persone lontani. Si viaggia per scoprire sempre più noi stessi. E senza presunzione mi sento di dirvi che Roma può essere un bell’inizio.
That’s why it’s always a good idea.

 
Powered by Main Street Modena