Novanta artisti per una bandiera

Casa Museo Enzo Ferrari

Una mostra dedicata al tricolore per il nuovo Ospedale della Donna e del Bambino di Reggio Emilia. Un grande progetto d’arte e una straordinaria operazione di solidarietà ha invaso i Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia.

Novanta opere di artisti contemporanei, italiani e stranieri, un solo tema, quello della bandiera italiana, e un grande obiettivo: raccogliere fondi per la costruzione dell’Ospedale della Donna e del Bambino all’interno del complesso ospedaliero Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.
La mostra intitolata “Novanta artisti per una bandiera” è stata promossa dall’Associazione CuraRE onlus presieduta da Deanna Ferretti Veroni (Premio Profilo Donna 2011) e ha aperto i battenti il 17 marzo, lo stesso giorno in cui, nell’anno 1861, si decretò l’unificazione dell’Italia proclamando il Regno d’Italia.
Il nuovo complesso ospedaliero avrà come obiettivo la tutela della salute della donna, della gestante, della coppia, del neonato e del bambino. Un luogo accogliente e familiare corredato delle più moderne tecnologie e competenze.
I 12.500 metri quadrati totali, distribuiti su 5 piani, ospiteranno le strutture di pediatria, ginecologia, ostetricia, procreazione medicalmente assistita, neonatologia, blocco operatorio e neuropsichiatria infantile. «L’ospedale promuoverà la formazione e la ricerca scientifica in collaborazione con le università e gli ospedali italiani ed esteri e si porrà l’obiettivo di diventare un riferimento nella rete assistenziale del Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna» spiega Deanna Ferretti Veroni presidente CuraRE onlus.
I 90 artisti coinvolti nella rassegna hanno realizzato la propria opera partendo da un particolare di una bandiera scelta tra quelle donate dal Comune di Reggio Emilia e che nel 2011 furono esposte, per un anno, nelle strade della Città del Tricolore in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. I vessilli utilizzati dagli artisti sono tutti legati al cammino che ha condotto al sorgere dell’idea stessa di “unità” d’Italia: il tricolore adottato a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797; quelle dell’età giacobina e napoleonica; le bandiere dei moti e delle insurrezioni popolari durante il Risorgimento, quelle degli stati preunitari; le bandiere dell’Unità e del Regno d’Italia; le varie versioni di bandiera adottate dalla Repubblica; e infine gli emblemi usati di recente per obiettivi di grande valore sociale ed etico.
Diverse sono state le modalità di creazione delle opere. Alcuni artisti sono intervenuti sulla bandiera stessa o su una sua parte, altri ne hanno utilizzato frammenti per inserirli, attraverso il collage, nei loro lavori, altri ancora ne hanno creata una del tutto autonoma.
La bandiera loro assegnata è diventata fonte diretta d’ispirazione per i riferimenti a colori, scritte e forme disegnate.
Il progetto è stato curato da Sandro Parmiggiani, critico e storico dell’arte, già direttore di Palazzo Magnani a Reggio Emilia.
Il progetto di realiz­zazione di un Ospe­dale della Donna e del Bambino ha voluto accostare arte e solidarietà in un mo-
do diverso dal solito. «Le opere degli artisti non sono considerate un puro simu­lacro di valore monetario – spiega Parmiggiani – ma gli strumenti privilegiati di comunicazione di un progetto che ha ritenuto essenziale interpellare gli artisti perché diventassero, attraverso le loro opere, ambasciatori di un sogno e di una speranza». «Non abbiamo chiesto agli artisti di donare genericamente una loro opera, magari frettolosamente tirata fuori da un qualche loro deposito, a beneficio dell’iniziativa – continua Sandro Parmiggiani – ma di impegnarsi, di prendere tempo, per realizzarne una partendo da una particolare immagine: una bandiera che è stata fisicamente loro consegnata, scelta tra quelle che nel 2011, nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, furono esposte nelle strade di Reggio Emilia, Città del Tricolore».
L’esposizione è stata promossa in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Reggio Emilia.
L’obiettivo è ora quello di portare la mostra “Novanta artisti per una ban­diera” in altre città italiane e suc­cessivamente di rendere le opere acquistabili da privati per raccogliere i fondi da destinare alla costruzione dell’ospedale.
La seconda tappa della mostra è a Modena presso l’Accademia Militare.


 
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