“BOARD GENDER DIVERSITY
E SOCIETÀ DI CAPITALI: QUALI PROSPETTIVE”

a cura di Daniela Versace

Il 4 dicembre 2019 si è tenuto, presso la Facoltà di Economia della Sapienza di Roma, il convegno ‘Affirmative action e quote di genere: a che punto siamo?’, organizzato dalla Professoressa Marina Brogi. Un’occasione che ha coinvolto il mondo politico e quello universitario in una riflessione tesa a tracciare i contorni di una scena in cui le donne sono sempre più protagoniste: la composizione dei board nelle società di capitali. Lo spunto è stato offerto dal fermento normativo di quei giorni.
Innanzitutto, la conversione in legge (l. 157/19) del Decreto fiscale n.124/19, che all’art. 58-sexies ha recepito integralmente la proposta di legge dell’Onorevole Cristina Rossello di prorogare la Legge c.d. Golfo-Mosca (l. n. 120/11) che impone, per tre mandati consecutivi (nove anni), la presenza di una quota di donne pari a un terzo dei componenti dei Consigli di Amministrazione e dei Collegi Sindacali delle società quotate nei mercati regolamentati e delle società controllate da pubbliche amministrazioni non quotate in mercati regolamentati.
In quel giorno esatto è stato quindi approvato l’emendamento conforme, recepito dalla Legge di bilancio n. 160/19, che innalza il limite dei mandati da tre a sei.
E ad esso si è aggiunta l’iniziativa di Silvia Fregolent che ha previsto l’aumento della suddetta “quota di genere” da 1/3 a 2/5.
Tali interventi normativi si sono resi necessari in quanto già da quest’anno, per alcune società, sarebbero scaduti i tre mandati, e dal 2022 l’obbligo delle quote di genere non sarebbe stato più cogente per un numero sempre crescente di società presenti nel listino.
Pertanto, il rischio sarebbe stato quello di veder vanificati gli ottimi risultati – riconosciuti anche da Consob – consistenti nell’aumento in misura esponenziale della presenza di donne nei board delle maggiori società italiane.
Due i momenti caratterizzanti del convegno: il primo dal titolo ‘Affirmative action per la gender equality: prospettive dall’accademia ed esperienze dal mondo del business’, il secondo dal titolo ‘La nuova proposta di legge in materia di equilibrio tra i generi negli organi di amministrazione e controllo delle società’.
Eccellenti le personalità chiamate al dibattito.
Sul fronte accademico, il Preside della Facoltà di Economia Fabrizio D’Ascenzo il quale, dopo aver portato i saluti del Magnifico Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, ha evidenziato la crescente presenza femminile nella facoltà da lui presieduta, riconoscendo alle donne maggiore precisione e puntualità.
A seguire la Professoressa Marina Brogi della Facoltà di Economia, che ha introdotto e coordinato l’intera riflessione offrendo la propria esperienza di docente e membro dei board di alcune delle realtà imprenditoriali più importanti dell’economia italiana. Presenti anche la Professoressa Donatella Strangio, docente di Storia economica alla Sapienza, e il Professor Alberto Rinaldi dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, il quale attraverso una serie di slides ha mostrato in che termini e in che misura è cresciuta la presenza delle donne nei board dal 1913 ad oggi.
Sul versante del business, ad animare la riflessione, Salvatore Rossi, Presidente TIM, che cita tre grandi realtà quali Banca d’Italia, IVASS e Telecom Italia evidenziandone la carenza in termini di board gender policy. Si tratta, infatti, di importanti realtà dove la presenza femminile nei board non supera una percentuale minima e in cui sono presenti delle resistenze sia nella domanda, sia nella offerta.
A seguire, la Professoressa Stefania Bariatti, Vicepresidente ABI e Presidente MPS – alla quale mi sono affezionata perché già relatrice in numerosi e importanti convegni di Progetto Donne e Futuro –, che ha ricordato una battuta di Christine Lagarde – Presidente della Banca Centrale Europea – secondo cui ‘if it had been Lehman Sisters rather than Lehman Brothers, the world might well look a lot different today’.
La Bariatti ha in tal modo ripreso acutamente un passaggio dell’audizione della Consob, tenuta al Senato nel mese di maggio 2019 dalla Professoressa Anna Genovese - Commissario Consob  che già conosciamo in quanto è stata relatrice in strategici convegni di Progetto Donne e Futuro - nell’ambito dell’istruttoria legislativa finalizzata alle modifiche al T.U.F. (d.lgs. n. 58/98) per l’equilibrio tra i generi negli organi delle società quotate, in cui si è sottolineato come proprio la crisi finanziaria del 2008 abbia stimolato il dibattito sulla board diversity in quanto si è dimostrata in grado <<di migliorare la qualità del governo societario e di mitigare i rischi di crisi>>.
Tesi che la Professoressa Anna Genovese ha ribadito proprio durante il convegno - approfittando dell’assist offerto dalla Professoressa Bariatti - aggiungendo come il mercato finanziario abbia riconosciuto il valore della Legge ‘Golfo- Mosca’ risultando del tutto compliant.
L’Onorevole Cristina Rossello – promotrice della proroga della Legge ‘Golfo-Mosca’ – raccontando i diversi passaggi dell’iter approvativo, ha rimarcato più volte come il lavoro di squadra, a prescindere da ambizioni personali di “prima firma” di proposte di legge, e superando quindi il limite del protagonismo politico individuale, consenta l’adozione di provvedimenti utili a tutti. Lavoro di squadra che nel caso di specie, evidenzia l’Onorevole Rossello, ha consentito di centrare questo importante obiettivo che ha aperto una breccia in quella barriera culturale – difficile da abbattere – rappresentata dalla difficoltà di accettare e consentire l’ingresso delle donne nei ruoli chiave dell’economia.
Citando Mary Beard, ha quindi proseguito ponendo la questione per cui <<se le donne non appartengono a pieno diritto alle strutture del potere non è forse il caso di ridefinire il potere e non le donne?>>. E ha concluso affermando che <<la bellezza della politica fatta con spirito di servizio e rispetto per le istituzioni può fornire il suo lato migliore>>.
Presente anche l’Onorevole Giusi Bartolozzi, che ha ripreso il tema della barriera culturale che si riscontra nel settore legale, dove nonostante le donne giudici siano la maggior parte, i ruoli apicali continuano ad essere appannaggio quasi esclusivamente maschile.
Lo stesso problema lo ha evidenziato l’Onorevole Angela Ianaro – Professore Associato di Farmacologia presso l’Università degli Studi ‘Federico II’ di Napoli – la quale riferisce come anche nel settore farmacologico le donne siano poco presenti nei ruoli apicali.
Hanno poi preso la parola l’Onorevole Lia Quartapelle Procopio, che ha ricordato come in quel giorno ricorresse l’anniversario della scomparsa di Nilde Jotti, esempio da seguire per le battaglie di oggi, e l’Onorevole Emanuela Rossini, la quale ha posto l’accento sul grande risultato raggiunto in termini di qualità e non solo di quantità come confermano i dai dati emersi dal rapporto tra board gender diversity e critical mass che dimostrano la migliore performance delle società in cui la presenza femminile nei board è in misura significativa.
A chiudere i lavori la Senatrice Valeria Fedeli che ha concentrato la sua attenzione sugli importanti risultati ottenuti e ha ripreso le osservazioni dell’Onorevole Rossello su quanto il lavoro di squadra, a prescindere dall’appartenenza politica, sia stato determinante.
Tantissimi i giovani presenti in aula a cui l’Onorevole Rossello si è rivolta esortandoli a valutare il percorso di carriera di legislatore e a rappresentare – con impegno, preparazione e serietà – quella rivoluzione culturale che si potrebbe percorrere in futuro con maggiore consapevolezza di ruolo.

 
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