Sul sofà di Chicca c'è:
Barbara Jatta
(PPD 2019)

intervista di Cristina Bicciocchi - foto Musei Vaticani

Nenella Impiglia

Direttore Musei Vaticani. Nata a Roma si è laureata in Lettere nel 1986, con una tesi in Storia del disegno, dell’incisione e della grafica, presso l’Università La Sapienza e nello stesso ateneo, nel ‘91, ha portato a termine il corso triennale di specializzazione in Storia dell’Arte. Ha intrapreso tirocini di specializzazione all’estero: in Inghilterra, in Portogallo e negli Stati Uniti. Dal 1981 al 1996 ha lavorato all’Istituto Nazionale per la Grafica. Dagli anni ‘90 ha svolto attività di docenza presso istituzioni e corsi di specializzazione. Dal ‘94 è titolare del corso di Storia delle tecniche e delle arti grafiche, presso la facoltà di Lettere dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove dal 2014 è anche membro del CdA della Fondazione Pagliara. Dal ‘96 è responsabile del Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana, presso la quale è anche membro delle Commissioni Mostre, Accessioni, Acquisti, Editoria e Catalogazioni. Nel 2010 Benedetto XVI l’ha nominata curatore delle Stampe presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, assume l’incarico di membro effettivo dell’Associazione internazionale dei Direttori dei Gabinetti di disegni e stampe, l’Advisory Keepers of Graphic Collections e fa parte del comitato scientifico della rivista “Grafica d’Arte”. Da giugno a dicembre del 2016 è stata vicedirettrice dei Musei Vaticani. Ha collaborato e organizzato diverse mostre e partecipato ad iniziative editoriali, nel campo della storia della grafica e dell’arte. Nel 2017 Papa Francesco l’ha nominata direttore dei Musei Vaticani e nel 2019 è stata insignita del Premio Internazionale Profilo Donna. Le sono state conferite inoltre la Stella al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella e l’onorificenza della Stella svedese. 

Dr.ssa Jatta Lei è la prima donna a ricoprire il prestigioso incarico di direttore dei Musei Vaticani; senz’altro un grande privilegio, ma anche una grande responsabilità...
Sicuramente è un grande privilegio lo posso confermare come bilancio dopo 5 anni dall’assunzione dell’incarico. Anche se molto impegnativo, è davvero un grande privilegio.

Come ha accolto la Sua nomina da parte di Papa Francesco?
Inizialmente ho accolto la notizia con grande clamore.
Il 16 maggio del 2016 mi è stato confermato di poter affiancare per 6 mesi il dr. Antonio Paolucci mio predecessore, come vice direttore, per sostituirlo poi dal 4 dicembre - Santa Barbara, giorno che abbiamo ritenuto di buon auspicio. Effettivamente sono entrata in carica il 1° gennaio.

Essere direttore dei Musei Vaticani uno dei complessi museali artistici più grandi al mondo con gli affreschi di Raffaello, Michelangelo e il Beato Angelico è, come Lei ci ha confermato, impegnativo. Quante persone insieme a Lei gestiscono e conservano il patrimonio e si occupano della catalogazione delle opere del Museo?
Sono fortunata perchè ho dei colleghi e uno staff di 700 persone (1000 con i collaboratori) tutti validi e competenti nel loro ruolo. Essendo un complesso museale così grande e tra i più visitati al mondo è importante avere uno staff all’altezza dei compiti nei vari settori. Non dobbiamo solo pensare all’accoglienza e alla logistica dei visitatori, ma anche di tante altre attività; all’interno abbiamo i reparti di conservazione, ricerca, catalogazione, archiviazione e il lavoro di ognuno è davvero fondamentale.
Ci ha raccontato a Profilo Donna, che nello staff ci sono anche 50 donne; una novità rispetto a 30 anni fa in cui eravate solamente in tre...
Si è vero ma questo succedeva però era alla Biblioteca Vaticana dove ho iniziato la mia carriera; qui ai Musei dove sono dal 2016, posso confermare che siamo molte di più e direi che questo è un gran bel segnale.

I Musei Vaticani si caratterizzano per essere il polo museale più visitato al mondo...Come avete vissuto questo ultimo periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria?
Come tutto il mondo con aperture e chiusure, lavorando per dare sicurezza... pensi che noi siamo stati tutti vaccinati a gennaio. Durante le chiusure abbiamo cercato di sfruttare il momento di crisi, per fare lavori diversi come restauri e archiviazioni; in più abbiamo digitalizzato le opere delle nostre collezioni e ci siamo dedicati alla realizzazione di un grande catalogo on line di cui siamo molto orgogliosi.
Rispetto ai grandi musei e gallerie d’arte di tutta Europa, i Musei Vaticani portano avanti la tradizione fatta di storia, arte e fede e che li rende unici al mondo; è questo secondo Lei che che li rende così attraenti?
Sì, sono i Musei del Papa, i Musei della Santa Sede, i Musei della Storia, della nostra civiltà Cristiana e Cattolica e racchiudono tesori di grandi artisti di indicibile bellezza; queste finalità così particolari di collezionismo pontificio, li rende indubbiamente unici e straordinari.

Siamo pienamente d’accordo nel dire che i Musei sono una delle attrattive più affascinanti per una gita nella Capitale. Quali saranno le prossime novità per l’anno 2021/2022?
Chiaramente come tutti i Musei abbiamo dovuto rivedere le nostre programmazioni causa i lockdown e tutte le grandi esposizioni sono state rimandate a periodi migliori perchè implicano tra l’altro, investimenti economici importanti che al momento preferiamo rivolgere nella gestione generale dei Musei. Quest’anno ci sarà un convegno ancora su Raffaello a settembre, ma la mostra di Giovan Battista Piranesi e le celebrazioni per il Canova sono spostate al 2022. Ci tengo a sottolineare che la nostra attività ripresa il 3 maggio, offre comunque ai turisti collezioni così uniche e belle che vale la pena di visitarle. Nei prossimi mesi vi ricordo che ci saranno orari dilatati per vederle in sicurezza e con numeri contingentati. La prenotazione è obbligatoria on line!

 

 
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