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Rabarama (PPD 06)
Silvia Costa

Rabarama, pseudonimo di Paola Epifani, nasce a Roma il 22 agosto 1969.
È una pittrice e scultrice contemporanea che ha ottenuto riconoscimenti importanti in Italia e all’estero. Figlia d’arte, dimostra fin da bambina un innato talento per la scultura. La sua educazione artistica si forma prima al Liceo Artistico di Treviso poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Diplomatasi nel 1991 prende parte fin da subito a numerosi premi nazionali e internazionali di scultura, ottenendo un crescente successo di critica e pubblico. Il 1995 è l’anno della svolta; inizia la sua collaborazione con la galleria Dante Vecchiato, fondamentale per l’elaborazione delle future tematiche artistiche e della sua promozione in ambito nazionale e internazionale. Da questo momento l’artista sviluppa una personalissima ricerca, che prende avvio da una particolare visione del mondo e della vita, basata in primis sulla negazione del libero arbitrio, la predestinazione degli eventi e la riduzione dell’uomo a semplice computer biologico.
La sua produzione artistica è eclettica e comprende sculture in marmo, bronzo, alluminio, gomma; inclusioni in resina; dipinti ad olio. Nel 1990 il governo messicano la sceglie come rappresentante italiana al concorso internazionale di Toluca e lì realizza una scultura in legno di due metri, acquistata poi dal museo di Arte Moderna per la sua collezione permanente.
Le sue gigantesche sculture in metallo si collocano in genere a terra e sono, quasi sempre, decorate con pattern, texture o disegni colorati a mano.
Dal 2000 le sue opere cominciano ad essere esposte presso i più prestigiosi musei italiani e stranieri, in particolare negli USA e a Parigi.
Nel 2011 partecipa alla 54ª “Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia”, nel Padiglione Italia.
Di recente una sua scultura monumentale è stata acquistata dal municipio della città di Shanghai, e collocata nella piazza su cui affaccia il palazzo del governo cittadino, è la prima opera italiana acquistata dal governo Cinese.
Nel 2013 collabora con il Cirque du Soleil a Las Vegas in occasione dell’evento filantropico “One Night for One Drop”.
Rabarama, attualmente, vive e lavora a Padova, gestendo autonomamente la sua carriera e collaborando a livello internazionale con importanti gallerie d’arte in Francia, Olanda, Belgio, Inghilterra, Turchia, Svizzera e Stati Uniti. È stata insignita del Premio Internazionale Profilo Donna nel 2006.

Sig.ra Rabarama abbiamo seguito da sempre il suo lavoro con grande interesse.
Ci può raccontare dei suoi esordi e di come è scaturita la sua vena artistica?

Il fatto di essere nata in una famiglia di artisti ha sicuramente creato l’ambiente ideale per sviluppare la mia creatività artistica. Ancor più posso dire che grazie ai miei genitori la mia naturale indole artistica sia stata stimolata e mi abbia permesso di scegliere poi di seguire questa strada anche come professionista.

Ogni opera ha una forte personalità; che cosa esprime attraverso la sua arte?
Molte cose differenti ma sicuramente la personalità delle mie opere, la loro riconoscibilità, deriva anche dal fatto che sono tutte profondamente riferite a me ed alla mia storia personale. Anche quelle più “concettuali” sono strettamente legate alla mia intimità, non sono mai degli “esercizi di stile”. Posso dire che ci siano dei filoni maggiori nelle mie creazioni, connessi all’Uomo, al suo corpo, al suo destino tra libero arbitrio e predestinazioni biologiche e genetiche, al rapporto con gli altri e con la Natura. Sinteticamente posso affermare quindi che la mia ricerca è indissolubilmente legata alla ricerca del senso della vita terrena.

Lei è conosciuta soprattutto per la produzione di opere monumentali;
quanto impegno e lavoro ci vogliono per realizzarle?

È appunto un lavoro monumentale anche nell’impegno, sicuramente. Già nella fase della immaginazione dell’opera è necessario un grande sforzo creativo, per immaginarla nelle sue dimensioni enormi e trovare le giuste armonie con il mondo e le persone. Pensare fuori dalla scala umana non è per nulla immediato! La realizzazione finale poi ovviamente precede un lavoro di equipe, in cui mi trovo a dirigere specialisti in vari campi per risolvere tutti i problemi realizzativi e costruttivi (tenuta dei materiali, basamenti, equilibrio, durata nel tempo dell’opera che sarà esposta agli agenti atmosferici e all’interazione col pubblico, ecc ecc).
È un po’ come le antiche “fabbriche” delle cattedrali medioevali, ovviamente su scala minore, in cui era necessario l’intervento di varie maestranze ultra specializzate e qualificate.

Lei è apprezzata da collezionisti di caratura mondiale
e le sue opere sono state acquisite da Musei ad Atene, Pechino e Miami...

In effetti sono molto soddisfatta, è importante per me sapere che le mie creature si trovino in diversi luoghi nel mondo: musei, gallerie, collezioni private, piazze e parchi pubblici. Riesco così ad incontrare altre tradizioni artistiche e a confrontarmi con altre identità culturali.

Quale evoluzione hanno avuto nel tempo le sue sculture?
La mia carriera è già piuttosto lunga, in quanto ho iniziato giovanissima e pertanto le evoluzioni sono state molte, anche attraverso la sperimentazione di materiali differenti come metallo, pietra, legno, resine, multimedia, ed altro. Ritengo tuttavia di poter dire di essere riuscita a mantenere una coerenza stilistica: dai riscontri che ho, so che esse sono sempre riconoscibili e che oggi il mio stile inizia anche a diffondersi in altri campi (nell’alta moda, la body art, il design), cosa che certamente mi rende molto felice.

Quali sono le gallerie a livello internazionale che propongono le sue opere?
Proprio in questo periodo sto compiendo un’accurata selezione delle gallerie internazionali con cui intendo collaborare in maniera continuativa, tra le molte che attualmente espongono i miei lavori. Penso sia fondamentale non tanto un numero elevato di spazi espositivi in cui essere presente, quanto immaginare e progettare un percorso professionale e commerciale di qualità, anche se con un numero minore di gallerie.

Quale è stata la sua più grande soddisfazione durante la sua carriera artistica?
Fortunatamente ricordo con soddisfazione molti momenti della mia carriera. Penso che eventi come la partecipazione alla Biennale di Venezia e le esposizioni nelle piazze di Firenze, Parigi, Pechino e Shanghai siano per me esperienze indimenticabili. Allo stesso modo, però, scoprire la gioia, la curiosità, il divertimento e l’incanto che le persone esprimono con sorrisi, foto o abbracci alle mie stesse opere è per me altrettanto importante, forse il miglior complimento possibile al mio lavoro.

E questa estate dove espone Rabarama?
In questo periodo le mie opere sono esposte in Olanda, con una bellissima personale, e in Germania, nazione che già da questa prima mostra si sta dimostrando molto interessata alla mia arte e al mio stile. Successivamente sarò in Belgio per una collettiva. Quest’estate inoltre si terrà la seconda edizione del Rabarama Skin Art Festival, un festival di body art in partnership con Kryolan, che stimola i migliori body painters a trasformare i corpi in vere opere d’arte. La finale si terrà al Kurhaus di Merano il 29 Agosto. E le sorprese le saprete solo seguendomi online!

 

 
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