Love Therapy

di Laura Villani

Mostra sulla vita artistica di Elio Fiorucci realizzata dall’architetto Laura Villani a Palazzo Rubini Vesin di Gradara. Un percorso professionale dedicato al grande stilista, che presenta le più importanti tappe che hanno costituito i momenti rivoluzionari di Fiorucci, attraverso i suoi legami tra moda, arte, cinema, musica, design, fotografia.
É Laura Villani che intervista in esclusiva per Profilo Donna Magazine, il protagonista della mostra.



Cosa ti seduce maggiormente nella donna visto che sei l’inventore di Love Therapy ?
“Molte cose, la lealtà, le donne che sono solari, limpide, che non sono costruite, mentre il fascino del mistero lo sento meno, lo vedo più ottocentesco”.

Cosa ti piace quando ti invito a realizzare qualche cosa nel campo del design, l’evasione, la sfida di cimentarti su nuovi territori?
“Per me come per tutti i creativi c’è il piacere di mettere la mente su qualche cosa di nuovo, anche nella moda l’innovazione è la parte più entusiasmante del processo creativo”.

Come prediligi che si vesta o si trucchi la tua donna ideale, sbarazzina, naturale sofisticata, … un po’ BB, un po’ Madonna, un po’ Deneuve o Romina Power, per citare alcune bellissime che tu conosci bene…
“Mi piace che sappia giocare, che sorrida e rida, non mi piace che sia troppo pensosa, ma che sia un po’ infantile, che sappia cambiare, giocare, che sappia vedere l’aspetto ludico della vita, che si metta in gioco e nell’abbigliamento abbia personalità, conoscenza, cultura e sappia utilizzare l’abito come strumento di autorappresentazione”.

Nel progetto della mostra a Palazzo Rubini Vesin di Gradara sono stati presentati i personaggi ed i mondi con cui hai percorso un tratto di strada condividendo progetti importanti. Se dovessi selezionarne uno in particolare?
“La persona che ho amato di più è stato Tito Pastore che era sensibile, intelligente, con una grande capacità di capire la gente. Mi ha anche molto colpito Keith Haring per la sua estrema semplicità, disponibilità e umanità. Basquiat, che proveniva da una famiglia abbiente e i cui quadri hanno presto raggiunto quotazioni da milioni di euro, mi aveva colpito per la sua trasparenza nel raccontare di quando, all’inizio della carriera, era così senza soldi che andava davanti ai supermercati a cercare qualche moneta da 25 cent caduta per caso e aggiungeva che era però contento di avere aspettato l’arrivo del successo.
Lui era adorabile, molto amato dalle ragazze tra cui anche Madonna”.

Quale donna ha contato di più nella tua vita professionale?
“Non posso sceglierne una, io ha avuto la fortuna di innamorarmi tre, quattro volte e lavorare insieme è stato una gioia. Poi ho avuto anche la fortuna di conoscere professionalmente tanti personaggi straordinari”.

So che ami le donne e in famiglia sei e sei stato circondato da tante donne, voglia di coccole, desiderio di essere amato… ?
Anche nella vita privata ho avuto la fortuna di essere circondato da volti femminili. Le donne mi piacciono quando sono belle, quando sono brave, quando sono magari non belle ma hanno una testa o un cuore meraviglioso”.

Come si potrebbe svolgere una giornata Love Therapy a Milano?
“Mi piace sedermi nel mio terrazzo, fiorito tutto l’anno, il pomeriggio di sabato o domenica, magari in compagnia di una mia amica chiacchierando sui divani, guardare il verde del parco con in sottofondo la gente felice che è in giro”.

E a Rio… ?
“A Rio bisogna andare sulla spiaggia, nei dintorni appena fuori Rio, dove c’è un gruppo di isolette private ed è piacevole fare il giro delle case degli amici sulle varie isole, sorseggiare una caipiriña, fare il bagno, vedere giovani bellissimi e allegri che ballano a ogni occasione”.

Avere lanciato la minigonna in Italia, il jeans in America, la moda tecnica da ballo, avere inventato il negozio fusion, lanciato il Club 54 e Madonna, avere collaborato con Warhol, Basquiat, Haring ecc, non hanno comunque saziato la tua vena di rabdomante curioso che è sempre attento e anticipatore di tutti i cambiamenti del gusto e della moda che per definizione deve dare sempre nuovi indirizzi.
La curiosità non si esaurisce mai e la scoperta si esalta con altre scoperte e come chi cerca le pepite d’oro che non vorrebbe mai smettere io sono collezionista di persone e mi piace incontrarle e farle incontrare”.

Tipico dell’artista, riuscire a provare un entusiasmo ancora quasi infantile e a trasformare le proprie fragilità in strumento di conoscenza del mondo.
“Sì, a volte si sorprendono della curiosità quasi infantile che provo a scoprire una vecchia cartolina e sono sicuro che queste sensazioni che mi rendono felice mi fanno bene”.

La mostra ha un taglio particolare che ti racconta attraverso ciò che hai fatto con una serie di personaggi in vari campi artistici, ti sembra un ritratto che ti rappresenta?
La mostra mi rappresenta anche se per fortuna sfuggiamo a un ritratto preciso anche perchè il genio, dicono, è sempre altrove. Io amo sentirmi circondato dall’affetto degli altri nato nei tanti incontri fortunati, adoro essere amato, è una sensazione che mi dà una grande gioia seconda solo a quella che si prova amando”.

Come architetto mi incuriosisce chiederti come vorresti la tua casa ideale, ordinata, minimale o piena di piccoli oggetti come il tuo tavolo di lavoro e colorata come la tua moda, arredata con oggetti di design o mobili antichi?
Io amo una casa fatta di cristallo, legno e pietra perché amo i materiali naturali per la loro bellezza. Ad esempio trovo straordinarie alcune case che ho visto in Brasile, fatte di tronchi con enormi cristalli incastonati a chiuderle. Mi piacciono gli odori naturali del legno, delle cere, l’acqua, il verde, preferisco ai mobili antichi e al design contemporaneo le cose senza età e senza una precisa collocazione che sento più adeguate al mio modo di essere”.

Ti vesti in blu quasi tutto l’anno, è una scelta o uno spazio di neutralità di fronte al tuo mondo coloratissimo?
“É una scelta funzionale. Io mi guardo allo specchio e mi voglio bene ma voglio passare inosservato, sono un po’ schivo”.

Pensi che il nostro Made in Italy continuerà ad avere quella capacità di coniugare talento e fantasia unendo magicamente vari campi della creatività e dell’industria?
Assolutamente sì, è il paese più fertile con tante ricchezze insieme: abbiamo l’artigianato, il turismo, l’industria, fantastico cibo, il mare, la bellezza dell’arte e della natura, non dobbiamo drammatizzare, il sistema come dice l’economista Giannino, direttore di “Libero Consumo”, è fondamentalmente sano e siamo ormai troppo abituati al bello per non sentirne il bisogno ma lo vorremo sempre più che costi il giusto. Per cui si andrà a sostituire l’amore per i loghi senza contenuti con il lusso legato a un gusto discreto e più sostanziale”.

LOVE MAKES LIFE MAGIC

ARREDO URBANO VIALE BOVIO CATTOLICA
I vari mondi del variegato universo di Elio Fiorucci, a cui la mostra di Palazzo Rubini Vesin di Gradara ha dedicato le sezioni del percorso espositivo si completano con la sezione sulla grafica e la fotografia presentata nell’arredo urbano del centralissimo viale Bovio a Cattolica, dove un percorso propone le immagini firmate da Oliviero Toscani per Fiorucci che raffigurano cavalli e bellissime ragazze. Un secondo percorso presenta una serie di nani Love Therapy abbinati ad alcune frasi scritte per l’occasione da Fiorucci.

INSTALLAZIONI GALLERIA ARISTON CATTOLICA
Sempre a Cattolica la mostra propone una serie di interni-installazione sulla Casa Love Therapy, il Giardino Love Therapy, e uno spazio Lounge Lovetherapy cercando di interpretare la filosofia di uno spazio abitativo firmato Fiorucci. Nella Galleria Fiorucci di Cattolica lo spazio lounge, dominato da una Parete d’Autore realizzata da Refin Ceramiche, è destinato agli incontri tra Elio Fiorucci e varie personalità a lui legate.
Un percorso espositivo che ci fa entrare in uno spazio Fiorucci coloratissimo ed eclettico come visionario anticipatore di nuovi trend, è sempre stato il suo ideatore.

L’idea progettuale della mostra è quella di presentare la storia artistica di Elio Fiorucci creando un evento su più location che racconti la dimensione internazionale e le declinazioni artistiche di un percorso professionale unico al mondo che pone Gradara e Cattolica come centro simbolico dell’eccellenza, del talento, della creatività e dell’imprenditorialità, in grado di presentare alcuni dei più celebrati esponenti del panorama artistico internazionale degli ultimi quarant’anni che si sono legati alla personalità straordinaria di Elio Fiorucci.
Un progetto dinamico dove Gradara e Cattolica, creando un’iniziativa che documenta l’omaggio dei grandi, di varie nazionalità e professioni, vengono implicitamente celebrate come snodo della cultura e intersezione della diversità. La mostra monografica ha inteso celebrare Elio Fiorucci, stilista di grande fama, con un’iniziativa proiettata su un palcoscenico mondiale che crea un nuovo percorso turistico straordinario e unico.
La mostra monografica su Elio Fiorucci si è proposta di presentare le più importanti tappe che hanno costituito i momenti rivoluzionari dell’universo di Elio Fiorucci, attraverso i legami artistici che lo hanno contraddistinto. Il percorso espositivo, estremamente vario, presenta i personaggi a lui vicini ma anche le scenografie, gli eventi, gli spettacoli, le mostre, i luoghi di culto del jet set internazionale, dai negozi Fiorucci nel mondo allo Studio 54, gli artisti, le opere, i manifesti, le pubblicazioni, gli oggetti di design, che hanno contribuito alla nascita di un mito del made in Italy. Un percorso di moda che si lega alle altre dimensioni della creatività e ad alcuni dei più celebrati esponenti del panorama artistico internazionale degli ultimi quarant’anni. Gradara e Cattolica come sedi di una mostra antologica su Elio Fiorucci in anteprima mondiale e in un percorso dislocato su più spazi, vedono lo stilista come uomo immagine dell’anno dei due Comuni.
La mostra, curata dall’architetto Laura Villani, ideatrice del progetto, intende tratteggiare il variegato universo dello stilista attraverso le straordinarie sinergie e i collegamenti con alcuni protagonisti della moda, dell’arte, della fotografia, della musica, del cinema, della grafica, della pubblicità e del design che vanno a costituire le diverse sezioni in cui si articola il grande evento.
Un percorso professionale nel mondo della moda, che va dall’introduzione della minigonna al bikini di lamè, dai jeans fashion stretch a quelli Ergonomicsexy, dalle sue famose t-shirt, che si lega alle altre dimensioni della creatività. Il percorso della mostra presenta così, diviso per sezioni, l’universo Fiorucci utilizzando come chiavi di lettura i legami nei vari ambiti artistici: la moda, da Mary Quant a Biba, da Vivienne Westwood a Jean Paul Gautier; il design, da Ettore Sottsass ad Andrea Branzi, Michele de Lucchi, Laura Villani e Alessandro Mendini; l’arte, da Andy Warhol a Jean-Michel Basquiat e Keith Haring; la musica, da Madonna a Celentano a Grace Jones; il cinema, da Brigitte Bardot a Walt Disney a Bianca Jagger a Truman Capote e Margaux Hemingway; la grafica e la fotografia, dal mondo dei poster e del packaging made by Fiorucci a Oliviero Toscani, Terry Jones, Maripol; la letteratura e la critica da Paulo Cohelo a Gillo Dorfless, da Vittorio Sgarbi a Philippe d’Averio; i luoghi di culto del jet set internazionale, dagli stores di Fiorucci nel mondo allo Studio 54 di New York, il tutto raccontato con una serie di opere d’arte, abiti e documenti originali su Elio Fiorucci grande testimonial nel mondo del genio italiano. La mostra è stata organizzata da Andrea De Crescentini, Presidente di Gradara Innova, che ne ha ideato la realizzazione in due comuni e due regioni diverse, Marche e Emilia Romagna.
Una mostra in grado di riunire simbolicamente, ma anche fisicamente, le più belle menti del mondo e di dedicare a ognuno di questi mondi, che vanno a comporre il variegato universo Fiorucci, una sala presentando qualche esempio, sia legato alla collaborazione con alcuni esponenti del panorama artistico internazionale con questo folletto del genio italiano, questo guru geniale, eclettico e visionario anticipatore dei nuovi trend, capace di trasformare ogni suo gesto in qualcosa di magico.

 
 
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